Deducibilità dei contributi esteri nella tassazione su base convenzionale: una questione ancora controversa

È online la pubblicazione redatta da Alessandro Mocarelli, Partner, e Sante Battistini, Senior Manager, per la rivista Il Fisco di Wolters Kluwer.

La possibilità di riconoscere la deducibilità dei contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore dal reddito determinato su base convenzionale ai sensi dell’art. 51, comma 8-bis, del T.U.I.R. è un tema dibattuto e controverso sin dal lontano 2001, quando il legislatore ha introdotto l’applicazione delle retribuzioni convenzionali ai fini della tassazione del reddito di lavoro dipendente prestato all’estero in maniera continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto. 

Sebbene nel tempo siano intervenute sul tema indicazioni di prassi e pronunce della giurisprudenza di merito, continuano a persistere dubbi interpretativi che neanche la Corte di cassazione è riuscita a fugare. Le principali criticità interpretative e operative connesse alla deducibilità dei predetti contributi nel caso in cui il dipendente sia tassato in Italia sulla base delle retribuzioni convenzionali si riverberano anche ai fini della determinazione del c.d. foreign tax credit spettante al dipendente a fronte della doppia imposizione subìta a seguito della prestazione di lavoro resa all’estero.

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Deducibilità dei contributi esteri nella tassazione su base convenzionale

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