Lavoratori impatriati: spunti di riflessione sul nuovo regime fiscale

È online la pubblicazione redatta da Alessandro Mocarelli, Partner, e Sante Battistini, Senior Manager per la rivista Diritto e Pratica del Lavoro di Wolters Kluwer, in cui si analizza l’art. 5 del D.Lgs. 27 dicembre 2023, n. 209 che ha introdotto regole più stringenti per accedere al regime dei “lavoratori impatriati”.

Il Decreto Legislativo 27 dicembre 2023, n. 209 ha introdotto nuove regole per l’accesso al regime fiscale dei "lavoratori impatriati", riducendo significativamente i benefici fiscali e la platea di chi può accedervi

Il nuovo regime agevolativo, applicabile dal periodo di imposta 2024, si pone quindi in una veste rinnovata - che si esaminerà nella pubblicazione - che ha l'obiettivo di ridimensionare il regime di vantaggio fiscale ed evitare ulteriori pratiche elusive a cui la disciplina si è prestata nel corso degli ultimi anni.

Il Legislatore ha introdotto condizioni più rigide di accesso, attenuando dal 70% al 50% (sino al 40% per coloro che hanno figli minori) la riduzione della base imponibile di reddito agevolabile entro il limite annuo di 600.000 euro, nonché eliminando la maggiore detassazione del 90%, che era prevista dalla disciplina previgente per i casi di trasferimento di residenza nelle Regioni del Sud d’Italia. 

La suindicata disposizione fiscale ha sancito l’abrogazione del previgente art. 16 del D.Lgs. n. 147/2015, che tuttavia risulta ancora applicabile per coloro che hanno trasferito la residenza anagrafica in Italia entro il 31 dicembre 2023.

Nella presente pubblicazione, parleremo di:

  • Quadro normativo di riferimento: requisiti di accesso al nuovo regime agevolativo per i lavoratori impatriati;
  • Misura, limiti e durata del nuovo regime speciale;
  • Recente prassi dell’Agenzia delle Entrate con risposta a interpello n. 22 del 7 febbraio 2025, n. 16 del 28 gennaio 2025 e n. 53 del 28 febbraio 2025.

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Lavoratori impatriati - nuovo regime fiscale

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