Gli adeguati assetti fanno riferimento all’importanza di istituire un processo che garantisca non solo la disponibilità su base sistematica di informazioni finanziarie consuntive, ma anche e soprattutto che assicuri la predisposizione di piani aziendali, processo che che gli amministratori sono chiamati ad implementare per poter garantire il monitoraggio della continuità aziendale, cogliere preventivamente i segnali di crisi e adottare le azioni principali per porre una soluzione alla stessa. Sarebbe quindi auspicabile da parte del legislatore un approccio che privilegi un approccio premiale per gli imprenditori che adottano adeguati assetti rispondenti alle previsioni normative, in base alle caratteristiche e alle esigenze sia della società sia dei rischi di settore e definiti dall’imprenditore stesso.
Silvia Carrara Audit Partner
Gli adeguati assetti nel codice civile e nel codice della crisi di impresa
Il sistema di attuazione degli indici prodromici della crisi d'impresa
Per fare maggiore chiarezza e analizzare con attenzione lo scenario attuale delineatosi successivamente all’ entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, Mazars, dopo un anno dal primo appuntamento, ha di nuovo riunito presso la sua sede di Via Ceresio a Milano, professioniste/i ed esperte/i della materia.
L’incontro, patrocinato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, ha visto - oltre ai Partner Mazars Silvia Carrara, Giacomo Muscarella e Massimiliano Vento e del Senior Manager Edmond Lewis - la presenza di diverse personalità in rappresentanza di professioni e istituzioni tra cui Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano e Piero Martello, Consigliere della Corte di Cassazione già Presidente Tribunale del lavoro di Milano.
Insieme a loro sono intervenuti anche Angelo Mambriani, Presidente Sezione Civile (15ma), Tribunale di Milano, Simone Brighenti, Vice Direttore Generale SANFELICE 1893 Banca Popolare, Arnaldo Tinarelli, Direttore Affari Legali CAMST, Luca Francesco Franceschi, Professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nonché Presidente dell’organo di controllo di primarie entità e Antonio Bianchi, Università UNISOB Napoli.
Contesto
Un momento di confronto che ha messo in luce la correlazione tra gli standard degli assetti adeguati ed il sistema di attivazione e attuazione degli indici podromici della crisi. In particolare, gli “adeguati assetti organizzativi e amministrativo-contabili” sono diventati ormai obbligatori nel panorama giuridico del diritto d’ impresa e societario (ex art. 2086, comma 2, c.c). In particolare la loro adozione va effettuata da tutte le imprese, anche e soprattutto che si trovano in una condizione di “equilibrio economico e finanziario”, al fine di poter contare su un sistema pronto, nel caso, a rilevare tempestivamente la crisi d’impresa e ad attivare l’adozione e l’attuazione di una delle misure previste per il superamento della stessa.
Infatti sono proprio i cosiddetti adeguati assetti a rivelarsi strategici ai fini di una tempestiva individuazione degli squilibri economico-finanziari e dei possibili segnali precoci di una crisi per l’azienda. Basti pensare che, ad esempio, gli strumenti di controllo di gestione (come gli indici di bilancio, i forecast dell’andamento di gestione, il budget e il piano econonomico-finanziario) costituiscono proprio i modelli virtuosi per la gestione delle PMI.
Agli assetti in questione occorrerà poi anche attribuire un contenuto tecnico appropriato, tale da renderli adeguati alle dimensioni, alla natura e alla complessità di gestione delle imprese piccole e medie, evitando che diventino adempimenti rituali privi di efficacia. L’obiettivo è che vengano quindi predisposti affinché possano essere presìdi di costante monitoraggio e di efficiente attuazione, propria degli adeguati assetti e degli omogenei sistemi di controllo e di amministrazione, di cui oggi il diritto societario italiano è permeato.
Grazie anche alle ultime modifiche legislative registrate nell’ultima stesura del nuovo codice della crisi, il legislatore ha di fatto lasciato maggiormente libera l’impresa di modellare e implementare i propri assetti organizzativi, amministrativi e contabili, ponendo al centro del progetto l’impresa e l’imprenditore che non dovrà agire preoccupandosi della funzione punitiva del nuovo corpus normativo ma dovrà porsi come unico obiettivo quello di migliorare la performance aziendale intesa come migliore gestione dei rischi a cui la stessa impresa è soggetta.
Giacomo Muscarella Audit Partner
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